Villaggio berbero di Tamezret
Il villaggio berbero di Tamezret, che normalmente si pronuncia Ath Mizret, significa “i figli di Mizret”, è un villaggio da scoprire, a 50 km da Gabès e 10 km da Matmata, famoso per i suoi trogloditi. Questo villaggio berbero sui monti Matmata è uno dei più antichi. Il tamazight (berbero) è ancora parlato lì.
Tamezret si trova a 450 m sopra il livello del mare e fa parte della catena di villaggi storici sui monti Dahar.
La strada nazionale asfaltata (RN20) che collega Medenine a Hazoua via Matmata, passa attraverso Tamezret per terminare a Douz. Ha contribuito enormemente a rompere l’isolamento del villaggio e a consentire ai turisti di scoprirlo.
La conservazione dell’aspetto architettonico del villaggio è uno degli obiettivi che hanno motivato la creazione dell'”Associazione per la conservazione del patrimonio culturale e architettonico del villaggio di Tamezret” nel 1992.
Il villaggio di Tamezret, come nel caso delle città di montagna berbere, ha una struttura costruita su cinque quartieri ben definiti:
El Ghirane dove troviamo la scuola elementare, il centro giovanile, il teatro all’aperto
El Mezanna ospita il dispensario e l’ufficio postale
Minej “parola berbera che significa “ovest” o “parte occidentale”, Mehaia e Tazet, quartieri residenziali
La moschea e il caffè moresco incoronano la cima del villaggio, da dove si può godere di una vista panoramica del Matmata sia all’alba che al tramonto.
A causa della sua posizione geografica e delle sue condizioni climatiche, l’economia del villaggio è stata per secoli essenzialmente basata sull’agricoltura: arboricoltura, cereali e allevamento di bestiame. Oggi, l’attività agricola è ridotta e Tamezret è molto più orientata al turismo e all’artigianato. Dar Tamezret, il museo
Unico nel suo genere e nato dalla volontà di un uomo che sarà anche il vostro ospite e la vostra guida, scoprirete le tradizioni berbere ma anche la loro storia come quella di questa donna, ElKahina, figura emblematica della resistenza berbera. Scoprirete anche, al ritmo delle case visitate, un’ingegnosa organizzazione di gallerie sotterranee, un vero e proprio sistema di difesa contro l’invasore.