Sito archeologico di Gightis

Il sito archeologico Gigthis o Gigthi è un antico sito situato nel sud della Tunisia, sul territorio del governatorato di Medenine tra l’isola di Djerba e la penisola di Medenine.

Si trova 1 km a sud del villaggio di Sidi Salem Boughrara e ha una superficie di 60 ettari. Si trova inoltre a 27 km da Medenine e a 20 km da Jorf a Djerba

Il sito si trova in fondo al Golfo di Boughrara, di fronte all’isola di Djerba, sull’antica strada che collegava Cartagine a Leptis Magna.

Di origine punica, questo sito fu identificato per la prima volta il 18 marzo 1860 dal francese Victor Guérin grazie a due iscrizioni rinvenute sul posto: il nome gigthenses indica l’ubicazione di questo sito.

La città di Gigthis fa parte, nel VI secolo a.C. J.-C. del territorio sottomesso a Cartagine. Nel I secolo Gigthis era già una città con un tessuto urbano abbastanza elaborato. Tuttavia fu solo nel II secolo che divenne municipio sotto l’imperatore Antonino Pio.

Da allora in poi continua a fiorire fino a diventare, grazie alla sua crescita economica, una delle città commerciali più belle e prospere del Golfo di Boughrara e un centro attorno al quale gravitano le città rivierasche.

Questa città è delimitata a nord e nord-ovest da due necropoli punico-romane e da una fortezza bizantina, a est dal mare e dai resti di un porto, a sud-est da un vasto altopiano dominato da un tempio di Mercurio e ad Ovest dalla strada MC 108

La storia della città risale all’epoca punica testimoniata dalle due necropoli risalenti al III e II secolo a.C.

Nel II secolo aC Gigthis divenne territorio numida sotto il re Massinissa.
Intorno al 40 a.C., questa città faceva parte dell’Africa Nova creata da Giulio Cesare.
Nel 27 Gigthis faceva parte del Proconsolare.
Verso la fine del III secolo d.C. entrò a far parte della Tripolitania

Gigthis, era al crocevia delle principali vie di comunicazione. Conobbe prosperità nel corso dei secoli e divenne Comune sotto Antonino Pio (138-161)

In epoca cristiana la città fu sede di un episcopato come indicato nel “Bando delle sedi episcopali della Tripolitania”.

Nel 411 Gigthis era rappresentato dal vescovo cattolico Catulino

Con i Bizantini, nel VI secolo, Gigthis aveva una cittadella. Questa cittadella aveva il ruolo di controllo della principale strada costiera che collegava i principali porti di Piccola Sirte

Nel XIV secolo, durante il passaggio del cronista arabo Al Tijani, il 7 marzo 1307, Gigthis era in rovina

Per il periodo islamico il sito non ha lasciato molte tracce, solo cocci di ceramica smaltata di colore verde, resti di impianti idraulici come vasche, pozzi e cisterne.

Nel mezzo di Gigthis c’è il foro romano. Tutt’intorno si ergono edifici religiosi e ufficiali, il più importante dei quali è il Campidoglio. Alla periferia dell’abitato si trovano i resti di una serie di abitazioni borghesi, alcune delle quali conservano tracce di bellissimi corridoi pavimentati con mosaici monocromi e policromi.

Una intensa campagna di manutenzione e restauro condotta negli ultimi anni ha permesso di ripulire il sito e di evidenziarne le diverse componenti: campidoglio, foro, spazi sacri, mercato, abitazione, ecc.

Ore di operazione
Dal 16/09 al 31/05:09.30-16.30
Dal 01/06 al 15/09:08.00-12.00/16.00-19.00

Orario del Ramadan

9:00-16:00

Biglietti d’ingresso
5 TND

Osservazioni

Chiuso venerdì

Servizi
– Bagno
– Negozio
– Caffetteria

Il sito archeologico di Gightis in immagini

Gightis nel video

Il sito sulla mappa

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